ANNO XII - &MAGAZINE - 

Regno Unito: L'Alta Corte riconosce l'USDT come proprietà, una sentenza che apre nuove prospettive per le criptovalute.

In una sentenza che potrebbe segnare una svolta per il trattamento legale delle criptovalute, l'Alta Corte del Regno Unitoha riconosciuto l'USDT di Tether come proprietà ai sensi della legge inglese. Questo verdetto rappresenta una delle prime decisioni giuridiche che inquadrano una stablecoin come un vero e proprio bene tutelato. La sentenza si inserisce in un contesto di crescenti sforzi da parte del governo britannico per regolamentare e chiarire lo status giuridico delle criptovalute, un tema sempre più rilevante con la crescente adozione di questi strumenti.

Il caso di Fabrizio D’Aloia e il riconoscimento della stablecoin

La decisione è arrivata nell'ambito di una controversia legata a Fabrizio D’Aloia, un investitore che sostiene di essere stato vittima di una truffa che gli ha causato una perdita di circa 2,5 milioni di sterline in asset digitali come USDT e USDC. La truffa, orchestrata attraverso portafogli blockchain e vari exchange di criptovalute, ha sollevato questioni sulla protezione degli investitori e sulle responsabilità delle piattaforme di scambio. Sebbene l'Alta Corte non abbia accolto tutte le richieste dell’investitore contro alcuni exchange, la sentenza ha confermato il riconoscimento dell’USDT come proprietà, aprendo un precedente importante per la protezione giuridica di questi asset​.

Le implicazioni della sentenza per il settore delle criptovalute.

Questo riconoscimento giuridico potrebbe avere un impatto significativo su come le criptovalute vengono trattate nelle dispute legali e su come gli investitori possono tutelarsi in caso di truffe o frodi. Per le piattaforme di scambio che operano nel Regno Unito, la sentenza è un segnale chiaro che le loro operazioni dovranno essere conformi a normative sempre più stringenti. Le autorità britanniche stanno infatti lavorando per costruire un quadro normativo che garantisca maggiore sicurezza per gli investitori e una regolamentazione più chiara del mercato delle criptovalute​.

Un mercato più sicuro e regolamentato

Con questa sentenza, il Regno Unito si avvicina sempre più a una regolamentazione trasparente e definita delle criptovalute, fornendo maggiore fiducia agli investitori e attirando l'interesse di soggetti istituzionali. Il riconoscimento delle stablecoin come proprietà facilita la possibilità di avviare azioni legali in caso di frode e rappresenta un primo passo verso un mercato crittografico più sicuro.

L’impatto a lungo termine di questa sentenza sarà osservato da vicino dagli operatori del settore, che dovranno adattarsi alle nuove normative, non solo nel Regno Unito, ma potenzialmente anche in altre giurisdizioni che potrebbero seguire questo esempio.


L'adozione delle criptovalute in India

L'India domina l'adozione delle criptovalute per il secondo anno consecutivo, mentre l'Asia centrale e meridionale emerge come hub globale.

Per il secondo anno consecutivo, l'India si è confermata leader mondiale nell'adozione delle criptovalute, secondo il recente rapporto di Chainalysis, un'azienda leader nell'analisi blockchain. Nonostante le politiche fiscali severe e le regolamentazioni restrittive, l'India ha mantenuto la sua posizione di punta nel settore, dimostrando una resilienza notevole tra i suoi utenti di criptovalute. Il Paese continua a crescere grazie all'interesse per le tecnologie finanziarie innovative e al forte adattamento della popolazione all'economia digitale.

La top 20: l'Asia centrale e meridionale in primo piano.

Il rapporto di Chainalysis, che valuta l'adozione delle criptovalute in 151 paesi attraverso quattro categorie chiave, ha rivelato che sette dei primi venti paesi nella classifica mondiale si trovano in Asia centrale e meridionale. Oltre all'India, Paesi come Indonesia, Vietnam e Filippine hanno registrato un aumento significativo nell'adozione di criptovalute, spinti da una crescente digitalizzazione e dall'uso di tecnologie blockchain nei servizi finanziari decentralizzati (DeFi). Questa regione sta diventando rapidamente un polo cruciale per le valute digitali, grazie anche all'alta percentuale di popolazione giovane e connessa, che ha adottato le criptovalute per risolvere problemi economici tradizionali, come l'accesso limitato ai servizi bancari.

Il contesto normativo in India

Nonostante il suo primato, l'India ha affrontato una regolamentazione stringente sin dal 2018, quando il governo ha iniziato a introdurre una serie di norme volte a limitare l'uso delle criptovalute, culminando con il blocco di operatori offshore non conformi nel dicembre 2023. Le elevate imposte sulle transazioni crittografiche e le rigide leggi antiriciclaggio hanno reso il trading più complicato per gli investitori, ma non hanno impedito al settore di prosperare. La finanza decentralizzata e i mercati di scambio centralizzati hanno consentito ai cittadini di continuare a partecipare al mercato crittografico, trovando modi legali per superare le restrizioni imposte​.

Le ragioni della leadership indiana

L'adozione diffusa delle criptovalute in India può essere attribuita a diversi fattori chiave. In particolare, la crescente domanda di servizi finanziari digitali ha reso le criptovalute una soluzione attraente per una popolazione con un accesso limitato ai servizi bancari tradizionali. Inoltre, la rapida diffusione degli smartphone e dell'accesso a internet ha facilitato l'uso delle criptovalute anche nelle aree rurali. Eric Jardine, capo della ricerca di Chainalysis, ha sottolineato che molti nuovi investitori indiani hanno partecipato al mercato utilizzando piattaforme che non erano vietate, dimostrando una forte resilienza nonostante le restrizioni governative.

L'ascesa dell'Asia centrale e meridionale

Il successo dell'India riflette un trend più ampio in tutta l'Asia centrale e meridionale. Paesi come Vietnam e Filippinehanno visto un'enorme crescita nel settore DeFi, con un numero crescente di utenti che si affidano a piattaforme decentralizzate per accedere a prestiti, investimenti e transazioni. In Vietnam, la tecnologia blockchain è stata ampiamente adottata grazie a investimenti esteri e a una popolazione giovane e appassionata di tecnologia, mentre nelle Filippine, le criptovalute sono diventate uno strumento essenziale per le rimesse internazionali, particolarmente tra i lavoratori emigrati​.

Un futuro promettente per l'Asia

Nonostante le sfide regolamentari, l'adozione delle criptovalute nella regione sembra destinata a crescere ulteriormente. Paesi come l'India continuano a sviluppare infrastrutture digitali solide, e l'interesse per le tecnologie finanziarie innovative è in costante aumento. Tuttavia, il futuro del settore dipenderà anche dalla capacità dei governi locali di creare un quadro normativo che equilibri l'innovazione tecnologica con la protezione degli investitori e la lotta alle frodi.

Conclusioni

L'India rimane saldamente in testa nell'adozione delle criptovalute, dimostrando che, nonostante le rigide normative, il mercato crittografico può prosperare in un contesto di forte domanda e innovazione tecnologica. Con sette paesi asiatici nella top 20 mondiale, l'Asia centrale e meridionale si conferma una regione chiave per il futuro delle criptovalute, con opportunità di crescita e sviluppo in rapida espansione.


La Cina introduce un piano di sostegno per il settore immobiliare: un intervento risolutivo?

La Cina ha recentemente varato un piano ambizioso per contrastare la crisi del settore immobiliare, un pilastro dell'economia nazionale che negli ultimi anni ha subito un crollo significativo. Tra le misure principali, il governo ha previsto che le autorità locali possano acquistare le abitazioni invendute e completare i progetti edilizi sospesi, allo scopo di rilanciare un mercato immobiliare afflitto da un eccesso di offerta e una diminuzione della domanda.

Le nuove misure di Pechino

Le nuove politiche annunciate prevedono che le autorità locali possano acquisire immobili invenduti per destinarli ad alloggi a prezzi accessibili. In aggiunta, il governo ha abbassato i requisiti per i mutui immobiliari, riducendo il contributo minimo per l’acquisto della prima casa al 15% e per la seconda casa al 25%, al fine di stimolare la domanda.

Il governo centrale spera che queste misure possano contenere la crisi immobiliare, ma gli analisti restano scettici sulla loro efficacia a lungo termine. Secondo esperti del settore, queste misure potranno alleviare temporaneamente i problemi di liquidità degli sviluppatori, ma non risolveranno le questioni strutturali che affliggono il mercato.

La sfida delle amministrazioni locali

Uno degli ostacoli principali all'implementazione di questo piano è rappresentato dalle difficoltà economiche che molte città stanno affrontando. Molti governi locali, gravati da debiti elevati e con entrate fiscali ridotte, sono riluttanti ad acquistare case invendute, soprattutto a causa delle previsioni di ulteriori cali dei prezzi. Le stime indicano che i prezzi potrebbero scendere di un ulteriore 30% nelle principali città prima di stabilizzarsi​. Di conseguenza, solo il 29% delle città ha effettivamente aderito al piano, nonostante le pressioni di Pechino​. Inoltre, le rendite immobiliari sono generalmente basse: nelle città di prima fascia, il rendimento medio degli affitti è stato solo dell'1,4% nel 2023, rendendo l'acquisto di immobili un investimento poco attraente per le autorità locali​.

Sostegno alla liquidità degli sviluppatori

Per affrontare le difficoltà finanziarie degli sviluppatori immobiliari, il governo ha introdotto un piano di estensione dei prestiti per 12 mesi, mirato a migliorare la liquidità e facilitare il completamento dei progetti in stallo. Questa misura si rivolge principalmente agli sviluppatori privati di qualità superiore, i quali potranno accedere più facilmente ai mercati obbligazionari interni e ai finanziamenti per la costruzione​. Tuttavia, nonostante questi interventi, circa 50 sviluppatori cinesi hanno già fatto default su oltre 100 miliardi di dollari di obbligazioni offshore, e le prospettive di recupero per molti di loro restano limitate. La mancanza di fiducia dei consumatori e la domanda debole continuano a rappresentare un grande ostacolo per la ripresa del settore.

Conclusioni

Il piano di Pechino per salvare il settore immobiliare rappresenta un tentativo significativo di affrontare una crisi profonda e complessa. Tuttavia, l'attuazione del piano è stata lenta, e molte delle misure annunciate rischiano di non essere sufficienti a risolvere le problematiche strutturali. Il successo di questo intervento dipenderà dalla capacità del governo di incentivare una ripresa della domanda immobiliare e di risolvere le difficoltà finanziarie degli sviluppatori. La crisi immobiliare cinese sembra destinata a proseguire nel medio termine, e solo un'azione più incisiva potrà riportare stabilità al settore​.


Taiwan: Stati Uniti approva una legge per contrastare l’aggressione cinese

La Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato il Taiwan Conflict Deterrence Act, un disegno di legge bipartisan mirato a dissuadere la Cina dall'intraprendere azioni militari contro Taiwan. La legge, proposta a gennaio 2023 dai deputati French Hill (repubblicano) e Brad Sherman (democratico), prevede misure economiche e finanziarie volte a colpire direttamente i leader del Partito comunista cinese in caso di aggressione militare contro l’isola.

Il cuore della legislazione è la minaccia di pubblicare i beni illeciti dei funzionari di alto livello del governo cinese, inclusi i dettagli sui conti correnti e sugli istituti finanziari coinvolti. Il disegno di legge propone anche restrizioni sui servizi finanziari per i parenti stretti di tali funzionari. Queste misure puntano a colpire direttamente gli interessi personali e finanziari dell'élite cinese, con l'obiettivo di dissuadere un’azione militare su Taiwan.

La strategia finanziaria per scoraggiare Pechino

Secondo quanto dichiarato dal deputato French Hill durante la presentazione del disegno di legge alla Camera, la pubblicazione di questi beni illeciti potrebbe esporre la corruzione tra i membri più anziani del governo cinese e minare il consenso interno del Partito comunista. Hill ha sottolineato che il riconoscimento diplomatico della Cina da parte degli Stati Uniti nel 1979 era basato sull'impegno di risolvere la questione di Taiwan con mezzi pacifici. Qualsiasi mossa aggressiva, inclusa l’eventualità di un blocco dell'isola, rappresenterebbe una minaccia alla stabilità e alla sicurezza nella regione indo-pacifica.

Hill ha poi aggiunto: “Se la Cina scegliesse di attaccare il popolo libero di Taiwan, il segretario del Tesoro dovrebbe rivelare i beni illeciti dei leader cinesi, mostrando al popolo cinese come tali funzionari abbiano accumulato ricchezze smisurate lavorando per il governo”. Questa strategia mira a far emergere le disuguaglianze economiche interne alla Cina, dove molti cittadini lottano con il debito e la mancanza di una rete di sicurezza sociale.

La reazione di Taiwan

Il ministro degli Esteri taiwaneseLin Chia-lung, ha espresso gratitudine per l'approvazione della legge, definendola un modo creativo per contrastare l'aggressione militare cinese. Secondo Lin, il Taiwan Conflict Deterrence Act rappresenta uno strumento fondamentale per preservare la pace nella regione indo-pacifica e la stabilità tra le due sponde dello Stretto di Taiwan, una delle aree più sensibili a livello geopolitico. Il ministro ha inoltre sottolineato come la cooperazione tra Taiwan e gli Stati Uniti sia essenziale per contrastare l'espansione dell'influenza cinese​.

Un disegno di legge simbolico ma concreto

Il Taiwan Conflict Deterrence Act non vuole essere una dichiarazione di guerra contro la Cina, ma piuttosto un avvertimento rivolto ai leader cinesi affinché riflettano attentamente sulle conseguenze di un'azione militare contro Taiwan. Il disegno di legge è simbolico, ma rappresenta un passo concreto nella crescente tensione tra Pechino e Washington. La Cina, da parte sua, ha reiterato più volte che considera Taiwan parte integrante del suo territorio e ha criticato aspramente qualsiasi ingerenza esterna nei suoi affari interni​.

L'approvazione di questa legge da parte della Camera dei rappresentanti statunitense segna un ulteriore sviluppo nelle dinamiche di deterrenza economica e politica tra Stati Uniti e Cina, una partita delicata che si gioca sul filo dell'equilibrio geopolitico nella regione indo-pacifica.


Libano: Convalidato l’arresto dell’ex governatore della Banca centrale Riad Salame, proteste dei correntisti

L'ex governatore della Banca centrale libaneseRiad Salame, è stato formalmente arrestato dopo la convalida del suo fermo da parte del primo giudice istruttore di Beirut, Bilal Halaoui, il 5 settembre 2024. L'arresto di Salame è legato a una serie di illeciti finanziari che coinvolgono transazioni sospette risalenti al periodo 2015-2016, effettuate tra la Banca centrale e Optimum Invest, una società finanziaria libanese. Salame, 73 anni, ha ricoperto la carica di governatore della Banca centrale libanese per 30 anni, fino al 2023, diventando uno dei volti più influenti del sistema economico e politico del Paese. È attualmente sotto indagine in Libano e in diversi paesi europei per accuse che vanno dal riciclaggio di denaro alla cattiva gestione di fondi pubblici. Il fermo del 3 settembre scorso segna un punto cruciale in un'inchiesta che ha scosso il fragile sistema finanziario libanese, già in grave crisi dal 2019.

Le accuse e le responsabilità di Salame

Riad Salame è accusato di essere corresponsabile del crollo finanziario che ha travolto il Libano nel 2019, un evento che ha causato il congelamento dei conti bancari di migliaia di cittadini e ha portato a una drammatica svalutazione della lira libanese. Le accuse principali riguardano transazioni sospette avvenute durante il suo mandato alla Banca centrale, tra cui il trasferimento di fondi attraverso società legate a membri dell’élite politica e finanziaria del Paese. Lo Stato libanese, rappresentato nel processo, si è costituito parte civile contro Salame, che, durante il suo mandato trentennale, è stato un membro chiave dell'establishment politico ed economico. Il suo arresto segna una svolta importante non solo per le indagini interne al Libano, ma anche per quelle aperte in paesi europei come la Francia e la Svizzera, dove Salame è accusato di avere accumulato enormi ricchezze attraverso operazioni poco trasparenti.

Le proteste dei correntisti

La notizia dell’arresto di Salame ha scatenato la rabbia dei cittadini libanesi, già duramente colpiti dalla crisi economica. Centinaia di manifestanti si sono radunati davanti al palazzo di giustizia di Beirut per protestare contro il congelamento dei conti bancari, una misura adottata dal 2019 che ha impedito ai correntisti di accedere ai propri risparmi. Questi cittadini accusano Salame e l'intero sistema bancario di essere i principali responsabili del collasso finanziario del Paese. Le proteste riflettono la profonda sfiducia che molti libanesi nutrono verso le istituzioni finanziarie e politiche del Paese. Nonostante le indagini in corso, la popolazione continua a lottare con le conseguenze di una crisi che ha devastato l'economia libanese, causando inflazione galoppante, disoccupazione e povertà diffusa​.

Conclusioni

L'arresto di Riad Salame potrebbe segnare l'inizio di una nuova fase nelle indagini sul collasso finanziario libanese, ma il suo impatto reale dipenderà dal proseguimento del processo e dalle eventuali condanne che seguiranno. Nel frattempo, il Paese continua a lottare contro le conseguenze di una crisi senza precedenti, con migliaia di cittadini ancora privati dell'accesso ai propri conti bancari e una profonda incertezza sul futuro economico del Libano


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