Una recente sentenza del Tribunale di Grosseto (n. 728 del 4 settembre 2024) ha ribadito un principio fondamentale in merito all'onere della prova nei giudizi contro le banche. Il correntista o il mutuatario che intende contestare la legittimità di determinate clausole contrattuali o addebiti su conto corrente deve prima di tutto farsi carico di richiedere diligentemente la documentazione necessaria, come il contratto e gli estratti conto, prima di procedere con l’azione giudiziale.
La distribuzione dell'onere della prova.
Come stabilito dall’articolo 2697 del codice civile, spetta alla parte attrice fornire la prova non solo dell’avvenuto pagamento, ma anche della mancanza di causa giuridica che giustifica l’addebito. In questo contesto, il correntista che ritiene illegittimi determinati addebiti (ad esempio per interessi usurari, commissioni non dovute o clausole contrattuali imposte dalla banca) deve necessariamente produrre in giudizio il contratto di conto corrente e tutti gli estratti conto periodici relativi al rapporto bancario contestato.
Il diritto del correntista alla documentazione.
Il cliente bancario ha diritto, ai sensi dell'art. 119 del Testo Unico Bancario (TUB), di richiedere alla banca copia della documentazione relativa alle operazioni effettuate negli ultimi dieci anni, e non più solo cinque. Questo diritto include la possibilità di ottenere, entro novanta giorni, copia delle singole operazioni eseguite nel conto corrente. La richiesta può essere fatta anche prima di un’eventuale azione giudiziale, e il mancato ottenimento della documentazione può essere contestato in sede legale. Tuttavia, è fondamentale che il cliente si attivi in tempo per ottenere i documenti prima di avviare qualsiasi azione.
La sentenza del Tribunale di Grosseto.
Nel caso specifico esaminato dal Tribunale di Grosseto, la parte attrice aveva avviato un'azione legale senza avere prima ottenuto tutta la documentazione necessaria dalla banca. L'azione, incentrata sulla ripetizione di indebito, è stata respinta perché non accompagnata da prove sufficienti, tra cui il contratto di conto corrente e gli estratti conto completi. Il giudice ha ribadito che il cliente-attore deve dimostrare di aver cercato di ottenere la documentazione ex art. 119 TUB, e solo in caso di mancata risposta da parte della banca può ricorrere al giudice per ottenere tali documenti.
L'importanza della diligenza del cliente.
Questa decisione sottolinea l’importanza per i clienti bancari di agire con diligenza nel richiedere e conservare i documenti necessari. In assenza della documentazione completa, la richiesta di consulenza tecnica d'ufficio (CTU) non può essere accolta, poiché la prova della legittimità o illegittimità di determinati addebiti deve essere fornita dalla parte attrice attraverso la produzione di documenti specifici.
Conclusioni
In materia di controversie bancarie, è essenziale che i correntisti si attivino per ottenere la documentazione necessaria prima di avviare azioni giudiziali. La recente sentenza del Tribunale di Grosseto chiarisce che, in assenza di tali documenti, il rischio di vedersi rigettare la domanda è elevato, con la conseguente impossibilità di dimostrare l’illegittimità degli addebiti contestati.