Sembra che si sia scoperchiato il vaso di pandora nelle vicende che hanno visto Invest Banca consentire a IBS Forex di operare abusivamente.
Sembra che si sia scoperchiato il vaso di pandora nelle vicende che hanno visto IBS Forex operare abusivamente tramite Invest Banca.
La vicenda del rastrellamento di milioni di capitale di investitori retail su tutto il territorio nazionale, ad opera di procacciatori d’affari che agivano su mandato di IBS Forex è ormai nota da oltre un decennio.
I collaboratori non qualificati di IBS Forex contattavano capillarmente sul territorio nazionale, famiglie, professionisti, piccoli imprenditori, pensionati, promettendo loro alti rendimenti sui risparmi investiti (sino all’8% - meglio dei titoli di stato - dicevano). La gestione dei capitali raccolti era ad opera della stessa IBS Forex , una finanziaria comasca che operava nei mercati dei cambi delle valute, non autorizzata a tale operatività di gestione di patrimoni, che a sua volta aveva sottoscritto una convenzione con Invest Banca per l’apertura dei conti correnti dei clienti e per il deposito e la raccolta delle somme investite.
L’operazione di investimento, così, poteva sembrare di emanazione bancaria, visto che Invest Banca operava con IBS Forex in co-branding, come ad esempio lo dimostravano le cartelline cointestate che contenevano i contratti.
Invest, dal canto suo, apriva ai clienti di IBS Forex conti correnti dedicati ai singoli investimenti e raccoglieva le autorizzazioni dei clienti stessi per consentire a IBS di prelevare somme effettuando giroconti in favore del proprio conto corrente aziendale, sempre tenuto presso Invest Banca.
Così facendo, per l’Avv. Giovanni Spinapolice, Managing and Founder partner della Law Firm Spinapolice&Partners di Roma, la banca ha consentito a IBS, operatore non abilitato da Banca d’Italia alle gestioni patrimoniali, di appropriarsi dei capitali dei propri clienti convogliati su di un unico conto aziendale in confusione patrimoniale.
La Banca, difesa dalla Law Firm Gianni Origoni e Partners, dichiaratasi estranea alla vicenda per il suo corretto operare, in quanto non tenuta a sapere dell’abusiva operatività di IBS Forex, è stata condannata nuovamente dalla Corte di Appello di Firenze a cui aveva ricorso dolendosi della sentenza di condanna già ricevuta in primo grado dal Tribunale.
Viene confermata, così, anche in grado di appello la responsabilità dell’Istituto per tutti i danni subiti dagli investitori di IBS Forex, transitati dall’Istituto medesimo (è di un paio di mesi fa un’altra condanna ad opera del Tribunale di Firenze di cui abbiamo parlato in un nostro precedente articolo).
La sentenza di appello ha, inoltre, rincarato la dose, liquidando oltre al danno patrimoniale costituito dall’intero investimento andato perduto da ciascun investitore, anche il danno non patrimoniale nella misura del 25% del danno patrimoniale, aumentando, così, quello precedentemente stabilito dal Tribunale nel 10%.
L’Avv. Giovanni Spinapolice, si dice molto soddisfatto della sentenza che ha fatto un’altra volta giustizia di un comportamento censurabile degli operatori della finanza in danno dei numerosi piccoli investitori (oltre 40 nel giudizio in commento) che avevano perduto tutti i propri risparmi per aver riposto fiducia nel sistema bancario.
Un duro colpo per l’Istituto, aggiungiamo noi, che dovrà risarcire e garantire capienza di cassa per ristorare il danno patrimoniale, quello non patrimoniale, gli interessi e le spese.
Vedi Sentenza n. 1621/2020 pubbl. il 02.09.2020 RG n. 1547/2016