Una speranza in più per gli oltre 300.000 piccoli investitori e risparmiatori delle banche finite in default.
L’ultima Legge di Bilancio, come noto, ha istituito un fondo di ristoro per i risparmiatori “raggirati” dalle banche cosiddette risolute: Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti, Cariferrara, Bcc Crediveneto e Bcc Padovana.
Il Fondo istituito, detto Fir, sarà gestito dal MEF e, al momento, ha in dotazione 525 milioni di euro per il triennio 2019/2021. Sono previsti indennizzi a favore di coloro che hanno subito un ingiusto pregiudizio da parte di banche e loro controllate, poste poi in liquidazione coatta amministrativa, a causa di violazioni massive degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza, buona fede oggettiva e trasparenza.
Una bozza di decreto è stata presentata di recente presso il MEF (Ministero dell’Economia e Finanze), che demanda ad una commissione tecnica l’esame delle istanze e la verifica delle violazioni da parte degli istituti bancari coinvolti.
Si attende a breve un secondo decreto attuativo, che renderà possibile la presentazione delle istanze di indennizzo.
Potranno accedere al fondo i risparmiatori (persone fisiche, ditte individuali, associazioni, e microimprese), che possedevano azioni e/o obbligazioni subordinate delle banche decotte, fino al provvedimento di messa in liquidazione. Inoltre, anche coloro che hanno ereditato o comprato i titoli successivamente potranno chiedere un risarcimento. La precedenza su tutti l’avranno i soggetti che nell’anno 2018 hanno un Isee inferiore ai 35 mila euro.
L’entità dell’indennizzo è stabilita nella misura del 30% del costo di acquisto, entro il limite massimo complessivo di 100.000 euro per ciascun risparmiatore. Molto più generoso il ristoro per gli obbligazionisti subordinati: fino al 95% del costo di acquisto, entro il limite massimo complessivo di 100.000 euro. L’indennizzo sarà corrisposto al netto di eventuali rimborsi ricevuti a titolo di transazione con le banche nonché di ogni altra forma di ristoro, rimborso o risarcimento (pensiamo, ad esempio, a chi ha già aderito all’offerta transattiva di due anni fa, per Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca). Per le obbligazioni subordinate inoltre verrà calcolato e sottratto dall’indennizzo il differenziale cedole percepite rispetto a titoli di Stato di durata equivalente. E chi ha già percepito l’80% di indennizzo potrà beneficiare di un ulteriore ristoro del 15%.
Per quanto riguarda Carige, Banca Popolare di Bari e MPS, trattandosi di fattispecie diverse, non si potrà accedere al Fir, ma andranno analizzati i singoli casi per poter procedere giudizialmente.
Se pensate di avere i requisiti per accedere al Fir, vi consigliamo di raccogliere tutta la documentazione, bancaria e /o amministrativa o giudiziale in vostro possesso, atta a comprovare le violazioni degli obblighi che hanno provocato il danno. Inoltre, non esitate a contattare il numero verde 800911808 per entrare in contatto con un professionista della & Consulting per assistenza e valutazione tecnica gratuita del vostro problema.